Cari Amici e Colleghi,

purtroppo l’anno in corso è un anno triste oltre che per le dolorose vicende dell’epidemia, anche per alcuni lutti che ci coinvolgono da vicino, e anche oggi sono a comunicarVi , a seguito della notizia fatta giungere dal prof.Mantovani , che aveva con Lui una lunga consuetudine di lavoro comune,  la recente scomparsa dell’insigne studioso prof.Jean-Louis Ferrary.

Jean-Louis Ferrary era nato nel 1948,ha ricoperto numerosi incarichi nel corso della sua carriera         ( professore all’École pratique des hautes études, membro dell’Académie des Inscriptions et Belles Lettres di cui è stato Presidente nel 2018) ed è stato un specialista di vaglia nell’ambito della storia romana e dei rapporti culturali e politici fra Roma e la Grecia: i suoi interessi si sono estesi, con risultati eccezionali, anche all’epigrafia greca, alla tradizione giuridica umanistica (ha pubblicato la Correspondance de Lelio Torelli avec Antonio Agustin et Jean Matal (1542-1553), Como 1992, a proposito dell’edizione torelliana del Digesto) e al diritto romano, che Ferrary studiava sia nella sua fase antica (suo, con Ph Moreau, il progetto di un “nuovo Rotondi”, di ricostruzione della leges publicae populi Romani LEPOR, che fa seguito alla sua collaborazione al volume dei Roman Statutes del 1996 edito da M. Crawford) sia in prospettiva di storia della storiografia : in questo campo ha dato contributi essenziali riguardo alla storia dei tentativi umanistici di  ricostituzione delle Dodici Tavole, attirando l’attenzione sul contributo di Aymar du Rivail; riguardo alle raccolte dei frammenti dei giuristi pregiustinianei; riguardo al Codice Teodosiano). 

Con l’Italia intratteneva rapporti privilegiati, istituzionali e personali, dall’epoca del suo soggiorno come borsista all’École française de Rome, di cui ha poi presieduto il Consiglio di Amministrazione, tenendovi anche, dal 2017, un Atelier annuale di introduzione alle fonti del diritto romano). Ha partecipato attivamente al progetto “Scriptores iuris romani” diretto da A. Schiavone e a molte edizioni del Cedant diretto da D. Mantovani, nella cui collana è apparsa la sua raccolta di Recherches sur  les lois comitiales et sur le droit public romain. Era socio straniero dell’Istituto Lombardo.

Con lui, per usare ancora delle parole commosse e partecipi di Dario Mantovani,  si perde uno studioso impareggiabile, che ha contribuito a riavvicinare studio della storia, filologia e diritto romano, un riconosciuto maestro prodigo di consigli per i molti allievi e un persona limpida e di straordinaria umanità.

Paolo Cappellini