Mario Montorzi (1951-2021), allievo del prof. Ennio Cortese, si laurea nel 1976 in giurisprudenza con una tesi sul vicariato di Pontedera alla fine del ‘700. Borsista del CNR e presso il Leopold-Wenger-Institut für Rechtsgeschichte di München, è stato ricercatore confermato presso l’Istituto di diritto romano e storia del diritto dell’Università di Pisa dal 1980 e qui professore associato dal 1987. Dal 1991 al 1997 ha tenuto il corso di Storia delle istituzioni politiche e sociali presso la Scuola superiore di servizio sociale dell’Università di Pisa. Nel 1994 risulta vincitore di un posto di professore di prima fascia nel concorso pubblico per il raggruppamento di Storia del diritto, dal 1° settembre di quell’anno è professore straordinario e poi dal 1997 ordinario presso l’Università di Pisa, dove sarà titolare anche del corso di Diritto comune.

I suoi interessi scientifici si sono rivolti verso molti ambiti ed epoche storiche, ma il fulcro della sua attenzione è stato sempre il tema dell’obbligazione politica lato sensu, che si scorgeva al fondo delle sue importanti pubblicazioni in materia feudale, di notariato, così come di storia giuridica e istituzionale toscana. Fra le sue monografie, si ricordano almeno Fides in republicam. Ambiguità e tecniche del Diritto comune, Napoli, Jovene, 1984; Diritto feudale nel Basso Medioevo. Materiali di lavoro e strumenti critici per l’esegesi della glossa ordinaria ai Libri feudorum, Torino, Giappichelli, 1991; Giustizia in contado. Studi sull’esercizio della giurisdizione nel territorio pontederese e pisano in età moderna, Firenze, Edifir, 1997; Processi istituzionali. Episodi di formalizzazione giuridica ed evenienze d’aggregazione istituzionale attorno ed oltre il feudo, Padova, Cedam, 2005; Crepuscoli granducali. Incontri di esperienza e cultura giuridica in Toscana sulle soglie dell’età contemporanea, Pisa, Ets, 2006.

Esperto nell’impiego di mezzi informatici, ha sostenuto fortemente la loro applicazione alla ricerca storico-giuridica, con esperimenti pionieristici come il sito Iura communia, o con digitalizzazioni di fonti essenziali, come La legislazione toscana di Lorenzo Cantini. Costante è stata la sua collaborazione a riviste e fogli di area liberale, come Biblioteca della libertà e Libro aperto.

Dal 2012 in aspettativa per motivi di salute, ha abbandonato i ruoli universitari dal 2015, pur continuando a lavorare senza interruzioni. Pubblica ancora un lunghissimo saggio nel 2019 sulle riforme in età leopoldina e lascia una consistente messe di scritti e progetti, alcuni dei quali ancora inediti.